I 5 trend di viaggio che stanno influenzando le prenotazioni 2024
Scopri quali sono le tendenze che stanno già impattando sulle prenotazioni della prossima stagione.
Quali sono le tendenze di viaggio più rilevanti, quelle che stanno veramente ridefinendo il modo di viaggiare, proprio adesso?
Conoscere la risposta a questa domanda è decisivo per restare un passo avanti ai tuoi competitor e non perdere nessuna opportunità di guadagno.
Ecco perché, tra decine di report e previsioni, abbiamo selezionato per te i 5 trend di viaggio più influenti del 2024, quelli che stanno già indirizzando scelte e prenotazioni dei tuoi potenziali clienti nella prossima stagione. Scopriamoli insieme!
1. Sostenibilità e destagionalizzazione
Il rapporto tra sostenibilità ambientale e turismo è un tema sempre più centrale, non solo per gli operatori chiamati a limitare l’impatto ambientale delle proprie aziende, ma anche per i viaggiatori, che iniziano a orientare le proprie scelte anche in base a questo fattore.
A gennaio 2024, il gruppo alberghiero Accor ha commissionato un’indagine in sette paesi europei proprio per misurare quanto la sensibilità verso un uso più responsabile delle risorse naturali stia influenzando i viaggiatori. I risultati non lasciano dubbi:
- per 7 europei su 10, disporre di opzioni sostenibili è importante nella scelta di un viaggio
- e questa percentuale cresce in Italia, con l’82% che tiene in considerazione la sostenibilità.
Come abbiamo raccontato nel nostro articolo sul rapporto tra sostenibilità e Revenue management in hotel, questa attenzione non è valida solo in linea teorica: il 38,8% degli italiani sarebbe disposto a pagare fino al 10% in più per alloggiare in una struttura ricettiva realmente sostenibile.
Ma la preoccupazione per il cambiamento climatico non significa solo cercare hotel attenti alla sostenibilità: i viaggiatori stanno cambiando anche nei comportamenti di prenotazione, dichiarando di voler evitare i viaggi durante l’alta stagione 2024.
Il motivo? Sia risparmiare (32%), sia evitare le temperature torride (19%) che sempre di più caratterizzano destinazioni come Italia, Spagna, Portogallo e Grecia.
2. Overtourism e destination duping
Nel 2023 le persone hanno definitivamente ripreso a viaggiare e il traffico aereo di passeggeri è tornato al 95% dei livelli pre-pandemici.
Ecco perché, esattamente come il cambiamento climatico, anche la parola “overtourism” (o sovraffollamento turistico) è entrata prepotentemente nel vocabolario dei viaggiatori di tutto il mondo, sempre più consapevoli dell’impatto negativo che questo fenomeno ha sulle destinazioni e sui suoi abitanti.
Inoltre, mentre molte delle destinazioni a rischio sovaffollamento hanno introdotto (o aumentato) la tassa di soggiorno prevista per i turisti, i viaggi continuano a diventare sempre più cari.
Secondo dati Eurostat, tra gennaio e marzo 2024, i biglietti aerei hanno registrato un rialzo superiore al 30% rispetto allo stesso trimestre del 2023 (e del 10-20% rispetto al 2019).
In risposta a queste criticità, Expedia ha segnalato la nascita del destination duping, ovvero la tendenza per cui i viaggiatori hanno iniziato ad evitare le tradizionali mete del turismo di massa, prediligendo destinazioni per certi versi simili ma caratterizzate da un minor afflusso turistico e prezzi più abbordabili.
Dupe significa infatti “duplicato, copia” e un'indagine di Skyscanner ha rivelato come il 93% dei viaggiatori considererebbe una destinazione di questo tipo per i prossimi viaggi. Un esempio? Liverpool anziché Londra, Taipei invece di Seoul, ma anche Palermo al posto di Lisbona o Treviso al posto di Venezia.
3. Iper-personalizzazione e intelligenza artificiale
Per i viaggiatori moderni, le esperienze su misura non sono più un lusso, ma una necessità.
Secondo una ricerca McKinsey, infatti, il 71% dei consumatori dà per scontato di ricevere un’interazione personalizzata dalle aziende (e il 76% è frustrato quando ciò non accade)
Ne avevamo già parlato nel nostro articolo su come implementare una strategia di personalizzazione in hotel: dalla prenotazione fino alle interazioni dopo il soggiorno, i clienti si aspettano che ogni singolo aspetto del viaggio sia in linea con le loro preferenze.
Nel 2024 la capacità di personalizzazione potrebbe compiere un significativo balzo in avanti trasformandosi in iper-personalizzazione grazie all'inarrestabile progresso tecnologico che sta interessando il settore dell’ospitalità.
L’intelligenza artificiale (AI) e le sue innumerevoli applicazioni permettono infatti di andare oltre il semplice rivolgersi agli ospiti per nome o ricordare le loro preferenze: grazie all’analisi dei dati raccolti lungo tutte le fasi di soggiorno, le strutture ricettive hanno ora la possibilità di comprendere in modo approfondito comportamenti ed aspettative individuali, rispondendo in modo sempre più efficace.
Tutto questo non va solo a beneficio dei viaggiatori. Secondo un sondaggio condotto da Statista, i ricavi influenzati dall’intelligenza artificiale nel settore dei viaggi sono aumentati dal 9% nel 2018 al 21% nel 2021.
Nel 2024, questa cifra dovrebbe salire al 32%. In altre parole, entro l'anno, quasi un terzo delle entrate annuali potrebbe provenire dall’intelligenza artificiale.
Le attività indicate come più remunerative in questo senso sono state:
- Vendita di prodotti e servizi realizzate grazie all’analisi dei dati basata su AI;
- Vendita di prodotti e servizi realizzate tramite strumenti basati su Intelligenza artificiale (chatbot, concierge digitali, etc);
- Algoritmi di machine learning per la determinazione dei prezzi dinamici.
4. I nuovi volti del business travel
Dopo il calo dovuto alla pandemia, il settore del business travel è tornato a riaffermarsi, anche se con caratteristiche diverse dovute alla nuova organizzazione del lavoro.
Anche se il 90% delle aziende prevede un ritorno al lavoro in ufficio entro il 2024, infatti, moltissime di loro continueranno a far coesistere soluzioni di “lavoro ibrido”.
Questo porterà a due conseguenze, evidenziate nel sondaggio “2024 State of Business Travel” realizzato da Skift e Navan:
- il 60% dei manager responsabili dei viaggi aziendali hanno dichiarato che i loro dipendenti faranno più viaggi d’affari per compensare la mancanza di interazione personale;
- il 68% dei viaggiatori d’affari ha dichiarato che prevede di aggiungere giorni di viaggio personali a un viaggio di lavoro.
La tendenza è confermata dall’Osservatorio EY Future Travel Beahviours, che va nel dettaglio delle modalità preferite dagli italiani:
- Il 23% predilige il Bleisure, ovvero estendere il viaggio di lavoro con alcuni giorni di vacanza,
- Il 21% la Workation, ovvero lavorare in remoto da un luogo di vacanza per un periodo di tempo limitato
- Il 14% scegli il Digital nomadism, ovvero il lavoro sempre e solo da remoto, anche per lunghi periodi
- e infine l’11% ha indicato il Team bonding, ossia viaggiare con il proprio gruppo di lavoro per rafforzare la coesione.
5. Esperienze
L’ultima indagine svolta dal portale Get Your Guide conferma ciò che ormai è una certezza più che un trend: per i viaggiatori le esperienze sono essenziali. Talmente tanto che, in tutti i mercati esaminati, le persone hanno dichiarato che preferiscono tagliare la spesa su voli e alloggi piuttosto che quella per le attività da fare.
Inoltre, il valore dato alle esperienze sta influenzando il processo di prenotazione: mentre prima le esperienze erano qualcosa a cui si pensava dopo aver scelto destinazione e alloggio, ora il 98% dei viaggiatori afferma che le esperienze sono estremamente importanti già al momento di scegliere la destinazione.
Per trovare ispirazioni e scegliere la vacanza perfetta, oltre l’80% dei viaggiatori inizia la ricerca 3 mesi in anticipo, spulciando social media, articoli dedicati e video online.
Conoscere i trend in atto nel settore turistico è fondamentale ma, per fare la differenza, bisogna sapere come cavalcare l’onda per attirare un maggior numero di potenziali clienti.
Ecco perché abbiamo preparato per te una guida con i consigli per aumentare il tuo fatturato sfruttando le tendenze più rilevanti del momento. Scaricala subito!